Lunedì 4 novembre, anniversario della firma dell’Armistizio di Villa Giusti, ricorre la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Mondovì la celebra con una giornata ricca di iniziative, a cominciare dalle ore 8,30, quando, presso l’area del cimitero urbano dedicata ai militari, verrà celebrata la Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre e si procederà alla deposizione della corona commemorativa. Alle ore 9,30, in piazza della Repubblica, deposizione della corona presso il Monumento ai Caduti e intervento del Sindaco, Paolo Adriano.
Alle ore 10,00 presso l’Aula Magna della sede monregalese del Politecnico di Torino, proiezione riservata alle scuole monregalesi del film “La Grande Guerra” di Mario Monicelli.
Alle ore 17,30, presso la Sala delle Conferenze “Luigi Scimè” (corso Statuto 11/D), presentazione del libro “Un alpino nella Storia. Il Generale Giovanni Battista Piovano”, con l’intervento dell’autore Giorgio Cugnod (ingresso libero). L’opera ripercorre la storia e le vicende del vicese Giovanni Battista Piovano, alpino ferito nella ritirata russa e costretto ad anni di prigionia. Rientrato a casa, egli riprese a lavorare nell’attività di famiglia, il bar-pasticceria affacciato sul Santuario, per poi tornare, dopo alcuni anni, nei ranghi dell’esercito, fino a diventare generale.
La cittadinanza è invitata a partecipare alla giornata e ad esporre il tricolore.
«Ormai più di un secolo – afferma il Sindaco di Mondovì, Paolo Adriano - ci separa dalla firma dell’armistizio di Villa Giusti, atto con il quale si mise fine ad una guerra che lasciò sul campo milioni di morti civili e militari in tutta Europa. La memoria di quei fatti, che condussero l’Italia al completamento dell’Unità Nazionale, resta viva e rappresenta un momento fondamentale della nostra storia e della nostra identità di cittadini italiani ed europei. Nel Giorno dell’Unità Nazionale ci stringiamo con riconoscenza alle donne e agli uomini delle Forze Armate, grati per il loro impegno quotidiano a difesa dei valori di Libertà, Pace e Democrazia».