Al via il progetto sperimentale di ricerca per il riciclo delle mascherine chirurgiche usa e getta

Scuole, Comune, aziende del territorio e Circolo delle Idee di Mondovì e Politecnico insieme per l'ambiente

Data di pubblicazione:
10 Febbraio 2022
Al via il progetto sperimentale di ricerca per il riciclo delle mascherine chirurgiche usa e getta

Trasformare le mascherine chirurgiche usa e getta in nuovi oggetti o piccoli giocattoli. Ha preso ufficialmente il via l’iniziativa lanciata lo scorso giugno dal Circolo delle Idee di Mondovì che prevede il recupero di mascherine chirurgiche usate, da destinare all’avvio del progetto sperimentale di riciclaggio. Il progetto vede coinvolta la sede di Alessandria del Politecnico di Torino (Dipartimento di scienze applicate) e il Comune di Mondovì, che lo ha sostenuto con un finanziamento di 25.000 euro.

In questi giorni la Proteo ha consegnato i contenitori (26) e lunedì mattina (7 febbraio 2022) l’assessore all’Ambiente Erika Chiecchio, insieme a una delegazione del Circolo delle Idee e alle ragazze che prestano il servizio civile presso l’Ufficio Ambiente del Comune (Monica e Fatima), ha atteso i ragazzi davanti all’ingresso dell’Istituto superiore Cigna per sensibilizzarli sull’argomento e avviare la raccolta.

Una decina le scuole coinvolte: A.Frank (1 contenitore), Cordereo (2), Istituto superiore Cigna (2), Istituto professionale Garelli (3), Istituto Tecnico Baruffi (1), la scuola media Gallo (1), il Liceo Vasco Beccaria Govone (5 - piazza IV Novembre, 5 - via delle Scuole), l’Istituto professionale Cfp (2) a cui si aggiungono il Municipio (1), le ditte Valeo (2) e Raicam (1) e Banca Ifis che ne ha fatto richiesta e presto riceverà il suo contenitore.

L’obiettivo è raccogliere 15/20Kg di mascherine: quantità necessaria per dare il via alla sperimentazione sulla trasformazione. 

In un video prodotto dal Circolo delle Idee, l’ingegnere Daniele Battegazzore e il prof. Alberto Frache del Politecnico, spiegano il processo di recupero, gli step di lavorazione e i risultati che possono essere ottenuti attraverso l’estrusione del materiale recuperato e con cui è possibile creare piccoli oggetti di plastica e giocattoli.

Come nasce il progetto

Tutto inizia da un piccolo gesto che possiamo fare tutti, che non costa nulla ma che può essere molto importante per l’ambiente. Durante il primo lockdown ci si è resi conto della grande quantità di mascherine usa e getta che venivano buttate nei comuni contenitori dell'indifferenziato e delle problematiche ambientali e di smaltimento ad esse connesse. Da qui la volontà di recuperarle con il progetto "Recimask"

Gli step di lavorazione

  • La raccolta differenziata
  • La macinazione
  • L’estrusione
  • La stampa dell’oggetto in 3D

Il processo parte dalla sanificazione delle mascherina, che viene privata degli elastici e della striscia superiore che ha all’interno una barretta di metallo. il tutto viene poi macinato e lavorato all’interno di un estrusore fino a ottenere dei granuli che possono essere stampati così da ottenere oggetti utili oppure possono essere estrosi in un filo continuo, per poi ottener oggetti tridimensionali tramite lo stampaggio 3D.

 

Ultimo aggiornamento

Venerdi 31 Marzo 2023